
La biodiversità spiegata
Il termine «biodiversità» b01 indica la diversità degli esseri viventi, che si sviluppa su tre livelli: specie il più diverse tra loro, dai geni più variegati e che vivono in ambienti il più diversificati tra loro.
Tra questi ambienti figurano le foreste, i corsi e gli specchi d’acqua, le zone rivierasche e umide, le superfici coltive e i pascoli. Questi ambienti possono essere suddivisi in modi differenti, caratterizati dalla presenza di certe specie vegetali e animali. Ogni ecosistema ha dunque la propria biodiversità, e ogni specie svolge una funzione in tale sistema: come impollinatore, diffusore di semi, fornitore di sostanze nutritive, preda o predatore. Solo l'interazione di tutte queste funzioni permette di garantire la stabilità e la resilienza degli ecosistemi.
La diversità genetica è alla base della sopravvivenza a lungo termine di una popolazione. Questa diversità permette di affrontare, per esempio, nuove malattie, parassiti o il cambiamento climatico tramite l’adattamento. Essa è ciò che permette ad alcuni individui di cavarsela meglio di altri – riproducendosi di più e trasmettendo così il proprio patrimonio genetico. Preservare la diversità è dunque un modo supplementare per assicurare il futuro.
La diversità specifica e la diversità genetica sono fondamentali anche per le colture: per affrontare condizioni particolari, così come nuove sfide, occorrono differenti specie di differenti razze o varietà.
L’agricoltura ha bisogno della biodiversità
Con «biodiversità funzionale» b02 si definisce l’interazione tra le specie, varietà o razze in un determinato ambiente: le api impollinano i fiori assicurando la fruttificazione e il raccolto; gli insetti utili si nutrono dei parassiti prevenendo così i danni; alberi e siepi si radicano nel suolo migliorandone la ritenzione idrica.
L’impollinazione è essenziale per la nostra alimentazione. Nel mondo, il 75% delle principali colture agricole e il 35% del reddito dipendono o beneficiano dell’impollinazione degli insetti. Anche in Svizzera l’impollinazione è importante e preziosa, ed è stimata tra i 205 ed i 479 milioni di franchi annui. b08
I servizi resi dalla biodiversità sono quindi essenziali per l’agricoltura.

Interazioni tra agricoltura e biodiversità
Senza l'agricoltura, la Svizzera sarebbe costituita principalmente da foreste. Poiché la coltivazione mantie-ne aperte le superfici e contrasta l'imboschimento, la flora e la fauna dispongono di una maggiore varietà di habitat diversi. L'agricoltura offre inoltre habitat per specie particolarmente minacciate attraverso le superfici di promozione della biodiversità. D'altro canto, l'agricoltura, come ogni attività umana, ha un impatto sulla biodiversità. L'obiettivo è quello di ridurla al minimo. Ciò include le buone pratiche agricole, come la coltivazione che preserva il suolo, al fine di mantenere una buona struttura del terreno e quindi l'habitat per i vermi e altri abitanti del suolo. Nella gestione dei prati, l'uso mirato della falciatrice aiuta a proteggere le api e altri insetti. Altrettanto importante è ridurre al minimo la perdita di sostanze nutritive. Le buone pratiche prevedono anche misure preventive per la protezione delle piante. Tuttavia, non è pos-sibile fare completamente a meno dei prodotti fitosanitari per proteggere il raccolto e quindi la nostra alimentazione da parassiti e malattie fungine e garantire la qualità desiderata.



